Hayley Okines, 17enne inglese, ha combattutto fino all'ultimo per fronteggiare la sua malattia. La ragazza, affetta da progeria
- una patologia che causa l'invecchiamento precoce del paziente - si è
spenta la notte del 2 aprile scorso. Alla coraggiosa adolescente i
medici avevano detto che sarebbe morta all'età di 13 anni. Come
riporta il Mirror,
Hayley ha lottato come una leonessa, ma nonostante la terapia
sperimentale alla quale è stata sottoposta negli Usa, la ragazza non ce
l'ha fatta. Il suo corpo invecchiava otto volte più velocemente
di quello dei suoi coetanei. "A 17 anni - spiega la mamma Kerry Okines -
aveva le fattezze di un'anziana di 104 anni. La sua testa però era
quella di una comune adolescente". Di questa malattia ne esistono solo
50 casi nel mondo.
Il calvario di Hayley inizia qualche mese dopo
la nascita, nel 1997. La bimba infatti cammina, gioca, ma non cresce. A
13 mesi indossa i vestiti di una neonata di tre. A questo punto i
genitori la portano da uno specialista e dopo accurate analisi arriva la
diagnosi: progeria con un'aspettativa di vita di 13 anni.
"Io e mio marito - racconta Kerry - siamo caduti in depressione, non
potevamo accettare che la nostra bambina se ne sarebbe andata così in
fretta. Ma poi abbiamo reagito per lei e abbiamo cercato di farle vivere
una vita speciale dal momento che sarebbe stata così
breve. Mia figlia ha incontrato il principe Carlo, Justin Bieber, ha
nuotato con i delfini e ha viaggiato in tutto il mondo". Nel 2007 si
accende una speranza per Hayley. Negli Usa stanno sperimentando una
terapia per arrestare l'invecchiamento precoce. Si tratta di una terapia
sperimentale fino a quel momento testata solo sui topi. Ma la
coraggiosa ragazza decide di provare. È la sua ultima speranza. Dopo un
primo periodo molto duro, il corpo di Hayley si adatta ai farmaci e
grazie alle cure avvenieristiche, ma anche alla sua grande forza di volontà,
la ragazza riesce a superare le aspettative di vita dei medici. E si
spegne all'età di 17 anni. Ne dà la notizia la mamma su Facebook: "Siamo
orgogliosi di lei".
Nessun commento:
Posta un commento