Un nuovo crollo sul Monte di La Saxe, che sovrasta Courmayeur, ha
determinato la chiusura, per 20 minuti, del Traforo del Monte Bianco.
Dalla montagna si sono staccati circa 2mila metri cubi di rocce e terra
nell'area da cui, giovedì, si era staccato il "naso" della frana. Alcuni
massi hanno raggiunto la Dora di Ferret, ma nessuno è rimasto
coinvolto: la zona a rischio è già stata evacuata l'8 aprile.
"Nessuno può essere coinvolto nel crollo, aspettiamo che accada con
tranquillità", rassicura il sindaco di Courmayeur, Fabrizia Derriad,
dopo i nuovi crolli. "Il motore della frana è l'acqua - spiega - per cui
l'aumento delle temperature, e il disgelo, la porta a correre. Un
fenomeno naturale - prosegue -, noto da molto tempo, che comporta la
gestione di una attività complessa per limitare i disagi. Il fatto che
nessuno possa essere coinvolto, dal momento che la zona interessata dal
crollo è stata da tempo evacuata, ci permette di attendere questo evento
naturale con assoluta tranquillità".
"La situazione va
deteriorandosi di giorno in giorno, ci sono diversi settori instabili",
ha spiegato Davide Bertolo, dirigente della Struttura Attività
geologiche della Regione Valle d'Aosta, dopo un sopralluogo in
elicottero sul versante franoso del Monte di La Saxe. "Blocchi di
volumi, anche importanti, si libereranno nei prossimi giorni", ha
aggiunto.
Martedì il sopralluogo di Gabrielli - Martedì è atteso
in Valle d'Aosta il capo della Protezione civile nazionale, Franco
Gabrielli, per un incontro con i vertici regionali e con Raffaele Rocco,
commissario per l'emergenza della frana del Monte di La Saxe. Farà il
punto della situazione con sopralluoghi e incontri con le parti
coinvolte e parteciperà anche alla consegna dei lavori al raggruppamento
temporaneo d'imprese che si è aggiudicato la realizzazione del vallo di
protezione e del bypass.
Nessun commento:
Posta un commento